Suor Anna è mancata il 15 Gennaio scorso
“Ricorda che il bene che tu puoi fare in questo momento, se non lo fai tu, non lo farà più nessun’altro e resterà un atto di bene incompiuto per sempre, sempre e sempre…”
Suor Anna Veronese è stata un’assistente spirituale, ispiratrice e sostegno per i soci fondatori di Alisolidali; una presenza attiva per i nostri mercatini ma soprattutto un esempio di come poter interpretare il Vangelo nella vita tutti i giorni.
Suor Anna è venuta a mancare il 15 Gennaio scorso; le volontarie e i volontari, i bambini, le famiglie e i Soci di Alisolidali sono vicini con affetto alla famiglia di suor Anna e alle consorelle dell’Istituto Don Bosco di Padova.
L’articolo che segue è stato scritto da Guido Barbieri e pubblicato nel bollettino parrocchiale di Voltabarozzo in occasione della Pasqua del 2010. Tra i genitori e catechisti di quel gruppo c’erano i soci fondatori di Alisolidali.
Sabato 6 febbraio, alle ore 15.00, partenza con il gruppo dei ragazzi di prima e seconda media insieme ai catechisti e ad alcuni genitori, per raggiungere a piedi, attraverso la pista ciclabile, l’Istituto Don Bosco dove ci aspettava Sr. Anna Veronese, incaricata delle missioni salesiane in Madagascar. Siamo arrivati verso le15.40, dopo un’allegra e movimentata passeggiata (fortunatamente aveva smesso di piovere… ma ci siamo divertiti ugualmente con le pozzanghere!). Sr. Anna ci ha accolto in un’ampia stanza, sopra la palestra dell’Istituto, dove aveva già preparato appese ad alcuni cartelloni, alcune foto che ci hanno fatto un po’ conoscere l’ambiente delle missioni in Madagascar (Mahajanga, Betafo). Ha iniziato a parlarci spiegandoci il motivo per cui ha deciso di farsi suora.
Ci ha detto che ciò che l’ha spinta in modo determinante è stata una riflessione che le fece un sacerdote in confessione quando era ancora bambina, ovvero: “Cara Anna, ricorda che il bene che tu puoi fare in questo momento, se non lo fai tu, non lo farà più nessun’altro e resterà un atto di bene incompiuto per sempre, sempre e sempre…” ecco, questo è stato il motivo che ha spinto la nostra dolcissima Sr. Anna a donare la sua vita a Gesù: voler compiere quel bene che nessun altro avrebbe potuto fare al posto suo. Poi ci ha raccontato che il suo desiderio più grande era diventare missionaria ma che per vari motivi, in primis la salute, non ha potuto realizzare. Proprio questo l’ha spinta allora ad aiutare dall’Italia le sue consorelle in Madagascar, promuovendo adozioni a distanza e raccogliendo materiale utile per le missioni.
Mentre ci raccontava le sue brevi visite alle missioni, Sr. Anna si è commossa varie volte, in particolare raccontando un episodio ricorrente nella vita dei bambini delle missioni: al momento del pranzo, quando viene versato il riso sul piatto, ogni bambino anche se affamato, come spesso lì capita sovente, aspetta pazientemente che siano serviti tutti i presenti, per verificare che davvero il cibo di quel giorno basti per tutti. I ragazzi iniziano a mangiare quando anche l’ultimo bimbo ha il piatto pieno… oppure ci ha raccontato di bambini che mangiano metà porzione e l’altra metà se la mettono in saccoccia per portarla a casa dai fratellini più piccoli che non sanno ancora camminare e che quindi non possono andare alla missione… o ancora che fanno chilometri di strada a piedi scalzi (il percorso per raggiungere la scuola è molto lungo) per risparmiare le scarpe, se le l’hanno le scarpe, che indossano appena prima di entrare nella missione.
Abbiamo ascoltato i racconti di Sr. Anna con il cuore colmo di emozione e, talvolta, ci siamo commossi anche noi. Poi ci ha accompagnati al “suo” container, che avrebbe spedito in Madagascar dopo qualche giorno, colmo fino all’inverosimile di tutte le cose che possono servire in missione: dai tessuti per la scuola di cucito per le ragazze (che altrimenti andrebbero nelle strade per guadagnarsi di che vivere…) alle agende inutilizzate perché scadute che vengono usate come quaderni… dagli alimenti a lunga scadenza ai cappellini per i ragazzini… dalle macchine da cucire per noi obsolete, ai vecchi banchi di scuola che qui vengono buttati… e tanto altro materiale che Sr. Anna ha stipato sfruttando tutto, anche il minimo spazio. Insomma, ci stanno così tante cose che per gli abitanti della missione l’arrivo del container è una vera festa!!!
Ci siamo congedati da Sr. Anna colmi di serenità e di pace che ci ha saputo comunicare e con il desiderio di fare qualcosa di concreto anche noi.
GRAZIE SUOR ANNA!!! Con la tua testimonianza abbiamo capito che tu hai saputo incarnare il Vangelo con la vita.
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